Le scarpe da running sono l’equipaggiamento fondamentale per ogni corridore, dal principiante all’atleta professionista. La durata e il momento giusto per sostituire le scarpe da corsa sono aspetti essenziali che influenzano direttamente le prestazioni e la salute del runner.
Purtroppo, però, ancora oggi molti corridori tendono a sottovalutare l’importanza di cambiare regolarmente le proprie calzature, ignorando i segnali di usura che inevitabilmente compaiono con il passare del tempo e dei chilometri.
Utilizzare scarpe eccessivamente consumate non solo compromette l’efficienza della corsa, ma aumenta significativamente il rischio di infortuni, dalle fastidiose vesciche fino a problemi più seri come fasciti plantari, tendiniti e dolori articolari.
Sapere quando è il momento di dire addio alle proprie fidate compagne di corsa è quindi una conoscenza essenziale per ogni appassionato di running che desidera mantenere una pratica sportiva sana e continua nel tempo.
Il ciclo di vita delle scarpe running
Le scarpe da corsa non sono progettate per durare per sempre. Il ciclo di vita medio delle moderne scarpe da running si aggira generalmente tra i 500 e gli 800 chilometri percorsi. L’intervallo rappresenta il periodo durante il quale i materiali dell’intersuola mantengono le loro proprietà ammortizzanti ottimali.
Con l’utilizzo regolare, l’intersuola in EVA o altre schiume tecniche subisce un processo di compressione che ne riduce progressivamente la capacità di assorbire gli impatti.
Si consideri che ogni passo durante la corsa genera una forza d’impatto pari a 2-3 volte il peso corporeo, e l’intersuola è progettata specificamente per mitigare questo stress. I modelli recensiti con maggiore ammortizzazione, come le Hoka Speedgoat 5, possono garantire prestazioni ottimali fino a 600-700 chilometri, mentre scarpe più minimaliste potrebbero richiedere una sostituzione anticipata. È importante ricordare che questo intervallo è indicativo e può variare significativamente in base a fattori individuali.
Quali fattori influenzano la durata
Numerosi fattori concorrono a determinare quanto dureranno effettivamente le nostre scarpe da corsa. Il peso del corridore è tra i parametri più influenti sulla longevità delle calzature sportive, poiché impatta direttamente sulla velocità di compressione dell’intersuola. Un runner di corporatura robusta tenderà a usurare le scarpe più rapidamente rispetto a un corridore leggero.
Anche lo stile di corsa gioca un ruolo determinante: chi appoggia pesantemente sui talloni esercita maggiore pressione localizzata rispetto a chi ha un appoggio più centrale o anteriore. Il tipo di superficie su cui si corre è altrettanto importante: l’asfalto abrade la suola più velocemente rispetto ai sentieri morbidi, mentre terreni accidentati e rocciosi, come quelli affrontati con scarpe da trail come le Speedgoat, possono accelerare l’usura dei tasselli della suola.
Le condizioni climatiche estreme, sia caldo intenso che freddo rigido, possono inoltre degradare più rapidamente i materiali, riducendo l’elasticità dell’intersuola e la durata complessiva della scarpa.
Quali sono i segnali evidenti di usura
Esistono diversi indicatori che possono aiutare a capire quando è giunto il momento di sostituire le scarpe da running. L’usura visibile della suola e i tasselli consumati rappresentano uno dei segnali più evidenti.
Un’altra spia importante è la deformazione dell’intersuola, che si manifesta con pieghe o ondulazioni lungo i fianchi della scarpa o con un’evidente compressione nella zona del tallone. La tomaia può presentare strappi o abrasioni nelle aree di maggiore stress, come la punta o i lati dell’avampiede.

Anche sensazioni soggettive meritano attenzione: se dopo la corsa si avvertono dolori articolari insoliti o se si ha l’impressione che la scarpa non offra più il supporto iniziale, potrebbe essere un chiaro segnale che l’ammortizzazione è compromessa e che è tempo di considerare una sostituzione.
Il test dell’ammortizzazione
Per valutare lo stato dell’ammortizzazione delle proprie scarpe, è possibile eseguire un semplice test pratico. Premere con il pollice sull’intersuola nella zona del tallone può rivelare quanto la schiuma ammortizzante abbia perso la sua reattività originale. In una scarpa nuova o ancora in buono stato, l’intersuola dovrebbe comprimersi sotto pressione e tornare rapidamente alla forma originale una volta rilasciata la pressione. Se invece la risposta è rigida o si nota che l’intersuola rimane compressa, significa che il materiale ha perso gran parte della sua capacità di ammortizzazione.
Un altro test consiste nel posizionare le scarpe su una superficie piana e osservarle frontalmente: un’inclinazione visibile verso l’interno o l’esterno indica una compressione asimmetrica dell’intersuola, che può alterare la biomeccanica della corsa e aumentare il rischio di infortuni. Semplici controlli che possono essere eseguiti periodicamente per monitorare lo stato delle scarpe, soprattutto quando ci si avvicina alla soglia critica dei chilometri percorsi.
Il ruolo del training log
Tenere traccia dei chilometri percorsi con ciascun paio di scarpe è un’abitudine intelligente che ogni runner dovrebbe adottare. Un diario di allenamento dettagliato o un’app dedicata al tracking possono aiutare a monitorare con precisione l’usura delle calzature. Molte applicazioni per smartphone permettono di associare specifici modelli di scarpe agli allenamenti registrati, calcolando automaticamente il chilometraggio cumulativo per ogni paio.
Una pratica del genere non solo consente di pianificare in anticipo la sostituzione, evitando di trovarsi improvvisamente con scarpe inadeguate, ma offre anche l’opportunità di analizzare la correlazione tra l’usura delle scarpe e le proprie sensazioni durante la corsa o eventuali problemi fisici.
Ricordiamo che un approccio proattivo alla gestione delle calzature può prevenire infortuni e ottimizzare gli investimenti nell’equipaggiamento, considerando che le scarpe da running rappresentano la voce di spesa principale per questo sport.
La rotazione delle scarpe
Una strategia efficace per prolungare la vita delle scarpe da corsa è adottare un sistema di rotazione. Alternare regolarmente due o più paia di scarpe per i propri allenamenti presenta molteplici vantaggi.
Innanzitutto, permette ai materiali dell’intersuola di recuperare tra un utilizzo e l’altro, dato che le schiume ammortizzanti necessitano di tempo per tornare alla forma originale dopo la compressione subita durante la corsa. In secondo luogo, utilizzare modelli diversi stimola differenti gruppi muscolari e schemi di movimento, riducendo lo stress ripetitivo sulle stesse strutture anatomiche.
Un sistema ideale potrebbe includere un paio di scarpe più ammortizzate per le lunghe distanze, e un modello più reattivo per gli allenamenti di velocità.

Un simile approccio, sebbene richieda un investimento iniziale maggiore, si traduce in un risparmio nel lungo periodo grazie alla maggiore durata complessiva delle calzature e, soprattutto, in un minor rischio di infortuni dovuti a scarpe eccessivamente consumate.
Quando anticipare la sostituzione
Esistono situazioni in cui può essere consigliabile sostituire le scarpe da running prima del raggiungimento del chilometraggio standard.
Il primo è costituito dai cambiamenti significativi nel peso corporeo o problemi biomeccanici possono richiedere una sostituzione anticipata. Un aumento di peso comprime maggiormente l’intersuola, mentre una perdita di peso potrebbe richiedere scarpe con caratteristiche diverse.
L’insorgenza di dolori articolari, fasciti plantari o tendiniti potrebbe segnalare che le scarpe non offrono più il supporto necessario, anche se visivamente non sembrano particolarmente usurate.
Anche un cambiamento nelle abitudini di corsa, come il passaggio dall’asfalto ai sentieri o l’incremento significativo del volume di allenamento, potrebbe giustificare l’acquisto di nuove scarpe più adatte alle mutate esigenze. È importante ascoltare il proprio corpo e non esitare a sostituire le calzature se si sospetta che possano contribuire a problemi fisici, indipendentemente dai chilometri percorsi. La prevenzione, in questi casi, è sempre più efficace e meno costosa della cura di un infortunio.
La nostra opinione
Saper riconoscere quando è il momento di cambiare le scarpe da running è una competenza fondamentale per ogni corridore attento alla propria salute. La prevenzione degli infortuni attraverso un’adeguata gestione dell’equipaggiamento dovrebbe essere una priorità per chiunque pratichi questo sport con regolarità.
I segnali di usura, sia visibili che percepibili, non dovrebbero essere ignorati, poiché continuare a correre con scarpe eccessivamente consumate rappresenta un rischio evitabile.
Il monitoraggio del chilometraggio, i test pratici sull’ammortizzazione e l’attenzione alle sensazioni durante la corsa sono strumenti preziosi per determinare il momento ideale per la sostituzione.
Investire in nuove scarpe quando necessario non è uno spreco ma un investimento nella propria salute e nel piacere di correre senza dolori o limitazioni. Ricordiamo che anche le migliori scarpe da trail hanno una vita limitata, stimata intorno ai 600 chilometri di utilizzo intensivo.
Prendersi cura delle proprie scarpe e sostituirle quando necessario è dunque un gesto di rispetto verso il proprio corpo e verso la passione per la corsa.
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