La Saucony Guide 17 è un’interessante innovazione nel panorama delle scarpe da corsa stabili. Dopo anni di design parallelo con la sorella neutra Ride, questa diciassettesima versione ha finalmente trovato la sua identità distintiva, abbandonando la rigidità del passato per abbracciare una filosofia moderna di supporto. Non si tratta più della solita Guide con un cuneo mediale aggiunto, ma di una scarpa completamente ripensata che sfida i paradigmi tradizionali della stabilità.
La tecnologia Center Path rappresenta il cuore di questa trasformazione: una base allargata, pareti laterali rialzate e un profilo asimmetrico che guidano naturalmente il piede senza costrizioni invasive. Per noi appassionati di ultra trail, abituati a scarpe che devono funzionare quando la fatica mette a dura prova la nostra tecnica di corsa, questa evoluzione apre scenari interessanti.
- Un approccio aggiornato alla stabilità, la nostra tecnologia Center Path si concentra sul comfort e...
- Comfort in arrampicata combinato con stabilità affidabile per una corsa senza eguali
- Estremamente confortevole con soletta PWRRUN+ e stack di ammortizzazione PWRRUN
L’intersuola ridisegnata
Il vero protagonista della Guide 17 è senza dubbio la sua intersuola ridisegnata. Con 35mm nel tallone e 29mm nell’avampiede, Saucony ha mantenuto una generosa ammortizzazione riducendo il drop a 6mm, una scelta che favorisce una transizione più naturale del passo. La mescola PWRRUN, seppur non aggiornatati al più reattivo PWRRUN+ come nella Ride 17, offre quella consistenza che gli ultramaratoneti apprezzano: abbastanza morbida per il comfort prolungato, sufficientemente ferma per mantenere efficienza quando le gambe iniziano a cedere.
Quello che colpisce maggiormente è il profilo rocker marcatamente accentuato, una caratteristica che Saucony ha saputo bilanciare perfettamente. Durante le lunghe distanze, quando la tecnica di corsa si deteriora e il rischio di sovrapronazione aumenta, questo design facilita la rullata e alleggerisce il lavoro dei muscoli stabilizzatori del piede. Il rocker dà davvero una scossa alle cose e se l’intersuola fosse più morbida, i benefici del rocker sarebbero notevolmente ridotti.
La soletta in PWRRUN+ aggiunge quel tocco di reattività che impedisce alla scarpa di risultare piatta o pesante, creando un equilibrio perfetto per chi deve macinare chilometri su chilometri senza perdere la spinta propulsiva.
La tomaia
Il design dell’upper della Guide 17 non vincerà premi per innovazione estetica, ma la sua filosofia “no-nonsense” è esattamente quello che serve per l’ultratrail. Il mesh a doppio strato garantisce una traspirabilità eccellente, fondamentale durante quelle sessioni estenuanti sotto il sole cocente o nelle salite interminabili dove ogni grado di calore in meno può fare la differenza.
La calzata moderatamente ampia si rivela un vantaggio prezioso nelle lunghe distanze, quando i piedi tendono a gonfiarsi e ogni millimetro di spazio extra diventa cruciale. La tomaia è roomy e accoglierà una vasta gamma di forme del piede, caratteristica che la rende adatta anche a chi utilizza plantari personalizzati o semplicemente ha bisogno di più spazio per le dita durante gli sforzi prolungati.
L’assenza di sovrastrutture laterali rigide potrebbe sembrare un limite per una scarpa stabile, ma in realtà si rivela un punto di forza: minore peso, maggiore flessibilità e una sensazione meno costrittiva che si apprezza particolarmente dopo diverse ore di corsa.
Il battistrada
Qui arriviamo al punto più controverso della Guide 17. Saucony è intervenuta a cambiare radicalmente il battistrada: è molto più largo nella parte posteriore ma ha un’intersuola esposta per quasi tutto il battistrada con solo dei punti di rinforzo in gomma più dura. La scelta privilegia la risposta durante la rullata ma crea problemi significativi per chi, come noi ultratrailers, deve affrontare superfici miste e condizioni impegnative.
L’usura precoce dell’avampiede diventa evidente già dopo 150 chilometri, con i tasselli che scompaiono progressivamente compromettendo il grip complessivo. Su trail bagnati o superfici scivolose, questa scarpa mostra i suoi limiti in termini di aderenza. Per chi corre principalmente su asfalto o sterrati ben battuti, il problema è marginale, ma per gli ultratrailers che affrontano terreni misti, rappresenta una limitazione importante.
Il compromesso tra morbidezza della rullata e durabilità pende decisamente verso il primo aspetto, una scelta che può frustrare chi cerca una scarpa versatile per ogni tipo di terreno.
Stabilità senza compromessi
Altra interessante innovazione della Guide 17 sta nel suo approccio alla stabilità. La tecnologia Center Path elimina completamente il cuneo mediale tradizionale in favore di un sistema più sofisticato e meno invasivo. La base allargata e le pareti laterali rialzate creano una piattaforma più stabile su cui atterrare, aiutando il piede a resistere al rotolamento eccessivo in entrambe le direzioni.
Questo sistema funziona particolarmente bene nell’ultratrail, dove la fatica progressiva compromette la tecnica di corsa e aumenta il rischio di appoggi scorretti. La stabilità si manifesta in modo naturale, senza quella sensazione di rigidità che caratterizzava le scarpe stabili del passato. Anche i runner neutri possono beneficiare di questo supporto aggiuntivo, specialmente nelle fasi finali di gare lunghe quando la muscolatura stabilizzatrice cede.
Anche chi preferisce scarpe da corsa neutre ha apprezzato l’approccio olistico alla stabilità, un chiaro segno che Saucony ha centrato l’obiettivo di creare una scarpa stabile ma non costrittiva.
Comfort e protezione
Per distanze fino ai 20 chilometri, la Guide 17 eccelle in comfort, offrendo una protezione eccellente dall’impatto del suolo. La combinazione di intersuola PWRRUN e soletta PWRRUN+ crea un’ammortizzazione bilanciata che assorbe efficacemente i colpi senza risultare eccessivamente morbida.
Tuttavia, oltre le due ore di corsa, alcuni runner potrebbero avvertire la mancanza di rigidità superficiale nell’avampiede, dove l’intersuola esposta non offre la stessa protezione di un battistrada tradizionale in gomma. Per preparazioni maratona o ultra lunghe, potrebbe essere necessario considerare alternative più strutturate come la Hurricane 24.
La protezione complessiva resta comunque ottima, con un comportamento che non penalizza mai il runner neutro ma fornisce quel supporto essenziale quando la stanchezza si fa sentire e l’appoggio diventa più approssimativo.
Peso e versatilità
Nonostante l’intersuola più voluminosa e le modifiche strutturali, la Guide 17 mantiene un peso contenuto di circa 258 grammi nella taglia US8. Il risultato testimonia l’abilità di Saucony nel bilanciare protezione e leggerezza, un aspetto fondamentale per chi deve portare le scarpe per ore e ore sui trail.
La versatilità emerge nelle situazioni intermedie: non è una scarpa da velocità pura, ma quando si vuole alzare leggermente il ritmo rispetto al passo di resistenza, la Guide 17 risponde positivamente. Il drop ridotto e il design complessivo la rendono adatta anche a ritmi sostenuti, pur rimanendo nel suo elemento naturale durante le corse di tutti i giorni.
Durabilità e rapporto qualità-prezzo
La durabilità rappresenta il punto critico della Guide 17. Dopo 150km di percorrenza si nota una certa usura nell’avampiede, con i tasselli che sono in parte scomparsi. Per l’upper e l’intersuola, non ci sono problemi significativi e la scarpa può facilmente superare i 700 chilometri, specialmente con runner sotto i 70kg.
Il battistrada rimane il collo di bottiglia in termini di longevità, una limitazione che assume particolare rilievo considerando che gli ultratrailers tendono a utilizzare le stesse scarpe per volumi di allenamento molto elevati. Il compromesso tra sensation di corsa e durata pende nettamente verso il primo aspetto.
Il rapporto qualità-prezzo resta competitivo, posizionandosi nella fascia media del mercato senza pretese premium ma offrendo tecnologie innovative e una qualità costruttiva solida. Ti lascio questo approfondimento sulla durata delle scarpe per approfondire la tematica.
Il nostro giudizio
La Saucony Guide 17 segna una svolta epocale nella produzione di scarpe stabili. Non si tratta di un semplice aggiornamento ma di una vera rivoluzione che ridefinisce cosa significhi stabilità nel running moderno. Per gli appassionati di ultratrail che cercano una scarpa capace di offrire supporto senza rigidità, comfort senza compromessi e versatilità senza peso eccessivo, rappresenta un’opzione estremamente interessante.
Le limitazioni ci sono: il battistrada che si usura precocemente, il grip limitato su superfici bagnate e una durabilità complessiva che potrebbe non soddisfare chi accumula chilometraggio molto elevato su terreni abrasivi. Tuttavia, i punti di forza superano nettamente i difetti: la tecnologia Center Path funziona magnificamente, il comfort nelle lunghe distanze è eccellente, e la versatilità d’uso la rende adatta sia ai pronatori che ai runner neutri.
Per chi corre principalmente su asfalto e sterrati, con incursioni occasionali su trail facili, la Guide 17 può diventare facilmente la scarpa di riferimento per gli allenamenti quotidiani e le gare di media-lunga distanza. È la prova che l’evoluzione delle scarpe stabili non passa più dalla rigidità, ma dalla comprensione sofisticata della biomeccanica del piede stanco.
Una rivoluzione silenziosa che potrebbe aver cambiato per sempre il modo in cui concepiamo stabilità e supporto nel running di resistenza.