Le scarpe da ultra trail sono una categoria particolare di calzature, progettata per affrontare distanze notevoli su terreni tecnici e variabili.
A differenza di altre categorie di scarpe da corsa, questi modelli devono garantire protezione, trazione e durabilità per decine o centinaia di chilometri su sentieri, rocce, fango e dislivelli estremi. Indipendentemente dall’appoggio del piede (pronatore o supinatore), le scarpe da ultra trail privilegiano caratteristiche che permettono di affrontare condizioni imprevedibili mantenendo prestazioni costanti per ore o giorni.
Per chi cerca prestazioni professionali su distanze estreme, la scelta appropriata può determinare il successo o l’abbandono di una gara ultralunga.
Proviamo quindi a valutare insieme alcuni dei migliori modelli di scarpe da ultratrail e, poi, condividiamo insieme quali caratteristiche non dovrebbero mai mancare.
Hoka Speedgoat 5
- Vibram Megagrip con Traction Lug
- Mesh a sandwich dinamico
- Tirante sul tallone allungato
Le Hoka Speedgoat 5 sono un’icona nel settore delle scarpe da ultra trail con ammortizzazione generosa e trazione aggressiva. Con circa 280 grammi, utilizzano un’intersuola in schiuma compressa che offre abbondante ammortizzazione per proteggere i piedi durante distanze estreme.
Lo stack elevato (32mm avampiede, 37mm tallone) con drop di 5mm assorbe impatti ripetitivi su terreni irregolari. La caratteristica distintiva è la suola Vibram Megagrip con tasselli alti 5 mm che garantiscono aderenza eccezionale su roccia bagnata, fango e terreni misti.
La tomaia rinforzata con overlays protettivi resiste ad abrasioni da rocce e vegetazione. La piattaforma ampia offre invece la necessaria stabilità su terreni tecnici dove la ricerca dell’equilibrio diventa fondamentale. Abbiamo poi un fit piuttosto generoso che accoglie piedi che si gonfiano durante ultra distanze.
Ideali per ultra trail su terreni tecnici e montani dove protezione e trazione prevalgono su leggerezza, la loro durabilità eccellente garantisce prestazioni di alto livello su preparazione e gara ultralunga. Sono uno standard di riferimento nel segmento ultra trail!
La Sportiva Ultra Raptor II
- Soletta interna: Ortholite Hybrid Mountain Running
- Intersuola: EVA con iniezione ammortizzante
- Suola: FriXion White con IBS e punta in gomma antiurto integrata
Le La Sportiva Ultra Raptor II sono calzature che combinano la protezione e la precisione per ultra trail tecnici. Con circa 320 grammi di peso, garantiscono un approccio robusto privilegiando la necessaria durabilità.
L’intersuola FriXion White offre l’ammortizzazione controllata che mantiene stabilità su terreni irregolari. La lamina TPU nel mesopiede protegge da rocce appuntite prevenendo contusioni durante ultradistanze. La suola FriXion XT-V con tasselli multidirezionali 4 mm offre grip eccellente su roccia e terreni compatti. La tomaia in mesh rinforzato con TPU Skeleton protegge da abrasioni mantenendo traspirabilità.
Il fit preciso di La Sportiva offre un controllo superiore su terreni tecnici, in cui la precisione dell’appoggio diventa elemento fondamentale. La costruzione robusta garantisce l’integrità strutturale anche in condizioni estreme. Ideali per ultra trail alpini e tecnici dove il terreno richiede protezione e precisione. Il peso maggiore è giustificato da una maggiore durabilità e protezione per i runner che affrontano condizioni più estreme di gara. La tradizione alpinistica La Sportiva, d’altronde, si traduce in affidabilità su terreni montani severi.
Brooks Cascadia 9
- Questa scarpa da uomo è adatta per: le scarpe Glycerin 21 sono perfette per i corridori che cercano...
- Supporto neutro: Offrono un sostegno neutro offrendo al contempo la massima ammortizzazione. Ideali per...
- Morbidezza assoluta: il massimo della morbidezza con un'ammortizzazione DNA Loft v3 ancora più morbida...
Le Brooks Cascadia 9 è una scarpa da trail running versatile, con eccellenti caratteristiche tecniche. Con un peso di 334g (versione uomo) e drop di 10mm, offre stabilità ottimale grazie alla tecnologia PIVOT e ammortizzazione generosa con il composto BioMoGo DNA.
Estremamente confortevole per piedi larghi e protettiva su lunghe distanze, eccelle su terreni asciutti di vario tipo. Il principale difetto è la scarsa aderenza su superfici bagnate, dove un po’ scivolosa. Notevole la durabilità anche dopo centinaia di chilometri su percorsi impegnativi. Ideale per trail runner che affrontano principalmente sentieri asciutti.
La Sportiva Jackal II
Le scarpe La Sportiva Jackal II sono un’interessante evoluzione nelle scarpe da trail per ultra distanze. Dotate di tomaia in sandwich mesh traspirante con rinforzi in TPU e sistema anti-detriti integrato, hanno un’innovativa intersuola con tecnologia Infinitoo e cuscinetti in poliuretano che garantiscono un ritorno energetico e un buon assorbimento degli impatti, completata dal rock-shield in EVA per protezione su terreni tecnici.
Il battistrada FriXion Red con tassellatura di 3,5 mm offre una buona versatilità su diversi terreni, particolarmente efficace nelle discese grazie al sistema Impact Brake. La calzata precisa bilancia comfort e stabilità, ideale per runner di peso medio-leggero. Eccelle su sentieri compatti, mentre mantiene prestazioni sopra la media su fango. Ottima durabilità e facilità di manutenzione completano una scarpa versatile e affidabile per l’ultra trail moderno.
Go Trail Ultra 3 Skechers
Le Go Trail Ultra 3 Skechers sono una scarpa da trail running sorprendentemente leggera (290 g misura 43) nonostante l’abbondante ammortizzazione dell’intersuola Resalyte. Con un drop di 4 mm che favorisce una corsa naturale, dispone di mesh traspirante e di rinforzi sintetici strategici per bilanciare ventilazione e protezione.
La calzatura eccelle su lunghe distanze e terreni moderatamente tecnici grazie all’ottima ammortizzazione che non compromette il feedback del terreno. Il sistema di trazione multisuperficie funziona efficacemente su terreni asciutti, mentre mostra limiti su fango profondo. La traspirabilità è eccellente, con un sistema di drenaggio integrato che migliora il comfort in condizioni umide.
Ideale per ultra trail su sentieri non estremi, offre un buon equilibrio tra protezione e leggerezza, dimostrando come Skechers stia emergendo seriamente nel mercato trail con un eccellente rapporto qualità-prezzo.
Vediamo ora quali sono le caratteristiche principali delle scarpe più adatte ad accompagnare i runner nell’ultra trail.
Ammortizzazione resistente nel tempo
L’ammortizzazione nelle scarpe da ultra trail deve proteggere il runner su distanze notevoli, spesso superiori ai 50-100 chilometri.
Lo stack elevato (tipicamente 30-38 mm) crea un’abbondante ammortizzazione che deve assorbire gli impatti ripetuti su terreni irregolari, per ore o giorni. Le schiume devono dunque mantenere proprietà ammortizzanti anche su distanze in cui le scarpe tradizionali completerebbero un ciclo di vita.
I materiali utilizzano formulazioni robuste che resistono a una compressione prolungata: EVA compressa, poliuretano o compound proprietari privilegiano la durabilità rispetto alla maggiore reattività. L’ammortizzazione protegge inoltre non solo le articolazioni ma anche la pianta del piede da contusioni su rocce e radici che su distanze notevoli causerebbero danni progressivi nel tempo.
La protezione così generosa compensa dunque l’affaticamento muscolare: quando la forma si deteriora dopo ore di corsa, il cushioning passivo può prevenire sovraccarichi. Il bilanciamento fondamentale in queste scarpe è dunque il mantenimento di un’ammortizzazione sufficiente senza un peso eccessivo che aggrava l’affaticamento.
Le migliori scarpe ultra trail mantengono oltre l’80% delle proprietà ammortizzanti attraverso 600-800 km, durabilità essenziale per preparazione e multiple gare ultra.
Trazione multidirezionale
La trazione è un’altra caratteristica immancabile nelle scarpe da ultra trail su terreni estremamente variabili.
Le suole utilizzano tasselli alti (tipicamente 4-6 mm) che possono penetrare su fango, neve, terreni morbidi, garantendo sempre il necessario grip. La disposizione multidirezionale dei tasselli offre aderenza in salita, frenata controllata in discesa e stabilità laterale in traversi.
Le mescole specializzate come Vibram Megagrip, Contagrip o FriXion XT mantengono l’aderenza sulla roccia bagnata, in cui invece mescole standard tendono a fallire. Anche la geometria dei tasselli varia: forma a freccia per terreni morbidi, configurazioni più basse per roccia, pattern misti per versatilità.
La distanza tra tasselli determina il conseguente comportamento: la spaziatura ampia facilita il drenaggio in fango, i tasselli ravvicinati offrono una maggiore stabilità sulla roccia. La trazione deve naturalmente funzionare attraverso range di diverse condizioni, considerato che i runner dell’ultra trail attraversano spesso diverse zone climatiche e terreni.
Anche la durabilità della suola nel tempo è essenziale: tasselli consumati compromettono infatti la sicurezza su discese tecniche dove possibili cedimenti in condizioni di affaticamento estremo possono essere molto dannosi. Le migliori suole ultra trail mantengono grip efficace per 500-700 km su terreni misti.
Maggiore protezione da impatti e abrasioni
La protezione dalle asperità del terreno è fondamentale per ultradistanze dove l’esposizione prolungata a terreni tecnici può causare danni progressivi nel tempo.
Le lamine rock plates integrate nell’intersuola, tipicamente in TPU o in materiali compositi, proteggono la pianta del piede da rocce appuntite, radici e oggetti taglienti che potrebbero causare delle contusioni. La rigidità delle lamine bilancia peraltro la protezione con la flessibilità: troppo rigide finirebbero con l’ostacolare il movimento naturale, troppo flessibili non proteggerebbero adeguatamente.
Le tomaie utilizzano materiali resistenti all’abrasione con supporti rinforzati nelle zone ad alto impatto, circondando l’avampiede per proteggerlo da rocce e detriti. I rinforzi laterali prevengono tagli da rocce e vegetazione affilata. La linguetta imbottita previene l’ingresso di detriti che causerebbe vesciche durante le gare di ultratrail.
Passando al talloniere, la sua robustezza protegge il tendine d’Achille da impatti posteriori su terreni irregolari. La maggiore protezione aggiunge evidentemente del peso alla scarpa, ma previene anche infortuni che interromperebbero la gara.
Un bilanciamento appropriato dipende principalmente dalla tecnicità del terreno previsto: percorsi alpini richiedono una protezione massima, sentieri più semplici permettono costruzioni più leggere.
Stabilità su terreni irregolari
Anche la stabilità è una priorità assoluta per le gare di ultra trail in cui terreni imprevedibili e affaticamento aumentano il rischio di storte.
Ecco, dunque, che le basi allargate servono ad aumentare la superficie di contatto migliorando equilibrio su appoggi precari. Le intersuole utilizzano densità differenziate con zone laterali più rigide che prevengono la caduta quando il piede atterra su angolazioni estreme. L’altezza del colletto fornisce un supporto laterale alla caviglia senza però limitare il movimento necessario per adattarsi a terreni variabili.
La geometria della suola con profili aggressivi si ancora al terreno prevenendo slittamenti laterali pericolosi. La rigidità nella torsione bilancia la flessibilità longitudinale con resistenza a movimenti innaturali che potrebbero causare storte.
La stabilità diventa dunque fondamentale soprattutto durante le discese tecniche in condizioni di affaticamento, quando il controllo neuromuscolare si deteriora: è qui che le scarpe devono compensare le limitazioni fisiologiche.
Sulle ultra distanze dove una possibile distorsione, anche lieve, può terminare la gara dopo ore di sforzo, un migliore investimento in stabilità è più che giustificato.
Ecco, dunque, che le migliori scarpe ultra trail devono mantenere la necessaria stabilità nel tempo: le intersuole che collassano asimmetricamente possono infatti compromettere la sicurezza rendendo una scarpa pericolosa anche se la suola appare integra.
Il comfort anche in caso di piedi gonfi
Le scarpe da ultra trail devono accogliere dei cambiamenti anche significativi nella morfologia del piede durante le distanze più estreme.
I piedi, infatti, si gonfiano notevolmente dopo ore di corsa, aumentando il volume fino a mezza taglia o più. Le scarpe devono dunque essere inizialmente comode senza essere larghe, permettendo una facile espansione senza creare punti di pressione che diventano vesciche invalidanti.
Lo spazio di punta più generoso permette alle dita di allargarsi senza quella compressione che causa intorpidimento e danni alle unghie, molto comuni negli ultra runner. L’avampiede deve offrire volume sufficiente verticalmente e lateralmente per sopportare il citato gonfiore. Il mesopiede deve mantenere un contenimento sicuro, prevenendo lo slittamento che causa vesciche, bilanciando con la capacità di espandersi leggermente.
Dal canto suo, il talloniere deve contenere in modo fermo e stabile, prevenendo quel movimento che può creare sfregamenti, considerando anche che i calzini possono bagnarsi e perdere volume. I sistemi di allacciatura permettono una regolazione progressiva durante la gara, proprio per adattarsi al gonfiore crescente. Le linguette imbottite ma non rigide prevengono la pressione eccessiva sul dorso del piede gonfio.
Il fit appropriato per i runner di ultra trail è naturalmente una questione personale, richiedendo test in allenamento lunghi che simulano le condizioni di gara. In ogni caso, ricordiamo che molti ultra runner utilizzano mezza taglia superiore rispetto alle scarpe tradizionali, proprio per anticipare l’inevitabile gonfiore.
Traspirabilità e gestione dell’umidità
Arriviamo così a parlare della gestione dell’umidità, aspetto centrale per ultradistanze che devono fare i conti con condizioni variabili e durate prolungate.
Le tomaie utilizzano mesh tecnici che bilanciano la traspirabilità con la resistenza all’abrasione. La ventilazione appropriata nelle zone ad alto calore può prevenire l’accumulo di umidità che nuoce alla pelle, causando vesciche. Tuttavia, è bene ricordare che le gare di ultra trail prevedono spesso guadi, pioggia e condizioni bagnate, richiedendo una rapida capacità di drenaggio.
I materiali devono asciugare velocemente per minimizzare il tempo in cui i piedi rimangono bagnati. Le linguette devono prevenire l’ingresso di acqua e di detriti pur permettendo la fuoriuscita di vapore. Il bilanciamento tra impermeabilità e traspirabilità è però effettivamente complesso: membrane impermeabili proteggono da elementi ma intrappolano umidità interna.
Per la maggioranza degli ultra trail, la preferenza va comunque alla traspirabilità massima, con capacità di drenaggio rapido piuttosto che un’impermeabilità che potrebbe creare un ambiente umido prolungato nel caso in cui l’acqua sia destinata ad entrare. Le eccezioni sono le gare in condizioni estremamente fredde o bagnate, dove la protezione termica, evidentemente, prevale.
La scelta dipende dalle condizioni previste: le gare estive richiedono una ventilazione massima, gli eventi invernali possono beneficiare di maggiore protezione. La gestione appropriata dell’umidità, in ogni caso, è un aspetto da valutare: previene le vesciche che, come noto, sono la causa primaria di ritiri nelle gare di ultra trail.
La massima durabilità in ogni situazione
La durabilità è un altro fattore critico per i runner di ultra trail, in cui la scarpa deve accompagnare l’atleta attraverso la preparazione intensiva e diverse gare. Per questo motivo le costruzioni di queste scarpe utilizzano materiali premium che resistono ad abrasioni estreme: tomaie rinforzate con TPU, cuciture multiple, overlays protettivi nelle zone ad alto stress. Le intersuole mantengono le loro proprietà strutturali anche dopo centinaia di chilometri su terreni che invece potrebbero deteriorare rapidamente le mescole più economiche.
Le suole utilizzano infatti mescole resistenti che mantengono i tasselli integri: una perdita di 1-2 mm di altezza nei tasselli potrebbe infatti compromettere drasticamente la trazione sui terreni più tecnici. La durabilità eccellente permette così di completare un ciclo di preparazione con la stessa scarpa testata e adattata ai piedi, eliminando il rischio di utilizzare un modello nuovo in una gara importante.
Le migliori scarpe da ultra trail offrono almeno 600-800 km di vita utile su terreni misti, permettendo così una preparazione completa per le gare ultra da 100 km e per la gara stessa. Il costo per chilometro diventa così sicuramente più competitivo, nonostante il prezzo iniziale più elevato.
La valutazione della durabilità deve ovviamente considerare anche la degradazione di tuttii componenti: intersuola che perde ammortizzazione, tasselli consumati, tomaie strappate. La sostituzione tempestiva può prevenire infortuni da supporto inadeguato o incidenti da trazione insufficiente su terreni tecnici in condizioni di affaticamento estremo.
Peso bilanciato con la protezione
Il peso nelle scarpe ultra trail è un tema piuttosto dibattuto, che espone le calzature a un compromesso complicato tra la protezione necessaria e l’affaticamento da peso eccessivo.
I modelli ultra tradizionali pesano 280-320 grammi bilanciando ammortizzazione generosa, protezione robusta e trazione aggressiva. Il peso aggiuntivo rispetto a scarpe tradizionali da running (200-280 g) è giustificato dai requisiti specifici del terreno e dalla distanza da coprire.
Su ultra distanze dove la velocità è moderata (spesso 6-10 min/km includendo salite), l’impatto del peso è inferiore rispetto a gare strada veloci. Il beneficio di protezione che previene affaticamento e infortuni supera quindi la penalizzazione di avere dei grammi extra.
Tuttavia, il peso eccessivo oltre il necessario aggrava l’affaticamento muscolare su distanze estreme. Le scarpe ultra racing (230-260 g) sono state progettate per runner che sacrificano la protezione per la velocità, accettando così maggiori rischi.
La scelta più appropriata dipende dalla tecnicità del terreno, dal peso corporeo, dalla tecnica e dagli obiettivi. Anche la distribuzione del peso può influenzare la sua percezione: scarpe ben bilanciate sembrano infatti più leggere.
Per la maggioranza degli ultra runner, preferire la protezione e il comfort alla leggerezza assoluta è probabilmente la strategia più vincente per permettere il completamento delle gare senza problemi invalidanti che sono invece comuni con scarpe troppo leggere su lunghe distanze e terreni estremi.
Versatilità su terreni tecnici misti
Le scarpe da ultra trail devono funzionare attraverso diverse varietà di terreni, spesso molto tecnici. I percorsi includono tipicamente sentieri tecnici rocciosi, fango, tratti su strada, neve, guadi, salite ripide e discese vertiginose.
Ecco, dunque, che in questi contesti la versatilità è fondamentale e… richiede qualche compromesso: tasselli ottimali per il fango non sono ideali per la roccia, la protezione massima aggiunge del peso su tratti più scorrevoli. Le migliori scarpe da ultra trail devono bilanciare tali caratteristiche offrendo competenza adeguata su tutti i terreni piuttosto che un’eccellenza specializzata su uno solo.
Per esempio, la suola con un pattern misto può offrire grip su roccia e fango, l’ammortizzazione generosa può proteggere sulle discese senza penalizzare eccessivamente le salite, la protezione rock plate funziona su terreni tecnici senza la rigidità eccessiva dei sentieri morbidi, la flessibilità torsionale permette l’adattamento a irregolarità mantenendo la stabilità su terreni precari.
La versatilità appropriata dipende dal profilo specifico dell’ultra trailer: gli eventi alpini estremi richiedono infatti una specializzazione tecnica, mentre quelli su sentieri variati beneficiano di un compromesso più bilanciato.
La conoscenza del percorso permette dunque una migliore ottimizzazione: scarpe più leggere per percorsi più scorrevoli, protezione massima per terreni tecnici prolungati. Per le gare ultra su terreni sconosciuti, un approccio conservativo che privilegia versatilità e protezione rappresenta la strategia sicura che previene problemi da equipaggiamento inadeguato a condizioni incontrate.