Nel mondo della corsa, jogging e running rappresentano una profonda differenza che va al di là dei concetti di velocità. Si tratta infatti di due approcci distinti all’attività fisica che riflettono filosofie di vita, obiettivi personali e metodologie di allenamento completamente diverse. Comprendere queste differenze è fondamentale per scegliere l’approccio più adatto alle proprie esigenze e massimizzare i benefici dell’attività fisica.
Mentre molte persone utilizzano questi termini in modo intercambiabile, infatti, la distinzione tra jogging e running è ben consolidata e non dovrebbe esporre a rischi di confusione: in questa guida completa parleremo proprio di questo ed esploreremo ogni aspetto di queste due discipline, fornendo le informazioni necessarie per fare una scelta consapevole.
Dove arrivano jogging e running?
Cominciamo con un po’ di storia. Il termine jogging fu coniato negli anni ’60 dal coach neozelandese Arthur Lydiard, che sviluppò questo concetto come forma di allenamento base per i suoi atleti. La pratica si diffuse rapidamente negli Stati Uniti grazie a Bill Bowerman, co-fondatore di Nike, che pubblicò il libro Jogging nel 1967. L’obiettivo originario era creare una forma di esercizio accessibile a tutti, indipendentemente dall’età o dal livello di forma fisica.
Il movimento del jogging esplose poi negli anni ’70, coincidendo con una maggiore consapevolezza dell’importanza dell’attività fisica per la salute. Divenne rapidamente simbolo di uno stile di vita salutare e democratico, accessibile a chiunque volesse migliorare il proprio benessere senza necessariamente competere.
Di contro, il running, come disciplina competitiva, ha radici molto più antiche, risalenti alle prime Olimpiadi dell’antica Grecia. Tuttavia, la sua moderna concezione si è sviluppata parallelamente al jogging, ma con un focus completamente diverso. Il running si è evoluto come disciplina orientata alla performance, con regole specifiche, tecniche raffinate e una cultura competitiva ben definita.
La distinzione moderna si è cristallizzata negli anni ’80 e ’90, quando il running ha abbracciato tecnologie avanzate come cronometri digitali, scarpe tecniche specializzate e metodologie di allenamento scientifiche, mentre il jogging ha mantenuto il suo carattere più informale e accessibile.
Diversi parametri tecnici e fisiologici
Le divergenze tra i due mondi non si limitano certamente all’origine. In particolare, la differenza più tangibile risiede nella velocità di esecuzione. Il jogging è generalmente definito come una corsa mantenuta sotto i 10 km/h, corrispondente a circa 6-7 minuti per chilometro. Una velocità che permette di mantenere una conversazione fluida durante l’attività, indicatore che ci si trova nella zona aerobica ottimale.
Il running, invece, supera soglie di velocità più elevate, tipicamente oltre i 10 km/h, raggiungendo intensità che possono variare dal moderato all’anaerobico. I runner competitivi possono mantenere ritmi di 3-4 minuti per chilometro durante le gare, richiedendo un impegno cardiovascolare e muscolare significativamente maggiore.
Anche in virtù di ciò, ne deriva che durante il jogging la frequenza cardiaca si mantiene tipicamente tra il 60-70% della frequenza cardiaca massima, permettendo al corpo di utilizzare prevalentemente grassi come fonte energetica. Questa zona, chiamata “zona brucia-grassi”, è ideale per il metabolismo lipidico e il miglioramento dell’efficienza cardiovascolare.
Nel running, la frequenza cardiaca può raggiungere l’80-95% del massimo, attivando il metabolismo anaerobico e l’utilizzo di carboidrati come fonte energetica primaria. Si determinano così dei benefici diversi, tra cui l’aumento della capacità polmonare, il miglioramento della soglia anaerobica e lo sviluppo della potenza muscolare.
Obiettivi e benefici del jogging e del running
Grandi differenze esistono anche sui benefici, con il jogging che offre vantaggi principalmente orientati al benessere generale. La pratica regolare migliora significativamente la salute cardiovascolare, riducendo il rischio di malattie cardiache, diabete di tipo 2 e ipertensione. Gli effetti sulla salute mentale sono particolarmente evidenti, con una marcata riduzione dei livelli di stress e ansia. I benefici includono anche:
- Miglioramento della qualità del sonno
- Aumento della densità ossea
- Rafforzamento del sistema immunitario
- Controllo del peso corporeo in modo sostenibile
- Riduzione dei sintomi depressivi attraverso il rilascio di endorfine

Passando invece al running, la sua maggiore intensità produce adattamenti fisiologici più marcati. L’allenamento ad alta intensità stimola la produzione di ormone della crescita, migliora la composizione corporea e aumenta significativamente la capacità aerobica massima (VO2 max). I vantaggi specifici del running comprendono:
- Sviluppo della forza e potenza muscolare
- Miglioramento delle prestazioni atletiche complessive
- Aumento del metabolismo basale
- Sviluppo della resistenza mentale e della disciplina
- Possibilità di raggiungere obiettivi competitivi misurabili
Diversi impatti e rischi
Il jogging, grazie alla sua natura a basso impatto, risulta certamente più sicuro per articolazioni, tendini e muscoli. La forza di impatto al suolo durante il jogging è tipicamente 2-3 volte il peso corporeo, significativamente inferiore rispetto al running intenso che può raggiungere 4-5 volte il peso corporeo. Questa caratteristica rende così il jogging ideale per:
- Principianti che si avvicinano alla corsa
- Persone in sovrappeso che necessitano di un approccio graduale
- Individui con problemi articolari preesistenti
- Atleti in fase di recupero da infortuni
Il running, pur offrendo benefici superiori, comporta rischi maggiori. Gli infortuni più comuni includono sindrome della bandelletta ileotibiale, fascite plantare, fratture da stress e tendiniti. La prevenzione diventa cruciale attraverso un riscaldamento adeguato, tecniche di corsa corrette e periodizzazione dell’allenamento. La gestione del rischio nel running richiede dunque:
- Analisi biomeccanica della corsa
- Progressione graduale dei carichi di allenamento
- Attenzione ai segnali del corpo
- Integrazione con allenamento di forza e flessibilità
Quale equipaggiamento è richiesto
Per il jogging, l’equipaggiamento base è sufficiente per ottenere tutti i benefici dell’attività. Scarpe da corsa standard con buona ammortizzazione, abbigliamento traspirante e comodo rappresentano l’essenziale. L’investimento economico rimane contenuto, rendendo questa pratica accessibile a tutti.
Il running competitivo richiede equipaggiamento più sofisticato. Scarpe tecniche specifiche per il tipo di appoggio e terreno, abbigliamento tecnico per la gestione dell’umidità, orologi GPS per il monitoraggio delle prestazioni e cardiofrequenzimetri diventano strumenti essenziali.
L’equipaggiamento avanzato include:
- Scarpe con piastre in carbonio per le gare
- Abbigliamento traspirante
- Dispositivi per l’analisi della biomeccanica
- Sistemi di monitoraggio della potenza di corsa
- Accessori per il recupero (foam roller, dispositivi di compressione)
Gli aspetti psicologici
Il jogging promuove un approccio meditativo e rilassante all’attività fisica. I praticanti spesso descrivono questa attività come momento di disconnessione dallo stress quotidiano, un’opportunità per riflettere e ritrovare equilibrio mentale. La comunità del jogging è caratterizzata da inclusività e supporto reciproco, senza pressioni competitive.
Il running sviluppa una mentalità orientata al superamento dei limiti personali. La comunità è strutturata attorno a club, gruppi di allenamento e eventi competitivi. L’aspetto sociale include condivisione di obiettivi, supporto durante gli allenamenti intensi e celebrazione dei risultati raggiunti.
Cambia anche l’approccio e il metodo di allenamento. La programmazione del jogging si basa sulla regolarità piuttosto che sull’intensità. Sessioni di 30-60 minuti, 3-5 volte a settimana, rappresentano un approccio sostenibile. L’obiettivo è creare un’abitudine duratura che possa essere mantenuta nel lungo termine senza stress fisico o mentale eccessivo. Il running richiede periodizzazione scientifica con alternanza di volumi e intensità. Include allenamenti specifici come intervalli, tempo run, long run e lavori di velocità. La programmazione deve bilanciare stress e recupero per ottimizzare gli adattamenti fisiologici e prevenire il sovrallenamento.
A margine di ciò, non possiamo che concludere ricordando che la decisione tra jogging e running non dovrebbe basarsi su giudizi di valore, ma su una valutazione onesta dei propri obiettivi, condizioni fisiche e preferenze personali. Entrambe le pratiche offrono benefici significativi e possono coesistere nell’esperienza di un singolo individuo in momenti diversi della vita.
Il jogging rappresenta la scelta ideale per chi cerca benessere generale, gestione dello stress e un approccio sostenibile all’attività fisica. Il running si adatta meglio a chi è motivato da obiettivi di performance, competizione e superamento dei propri limiti. L’importante è iniziare e mantenere la costanza, indipendentemente dall’approccio scelto. Sia che si tratti di una tranquilla sessione di jogging nel parco o di un allenamento intenso di running, l’investimento nella propria salute e benessere rappresenta sempre una scelta vincente!