Il triathlon è una delle discipline più impegnative e complete dello sport moderno. Suddivisa in tre prove, ciascuna di esse richiede preparazione fisica, strategia e una grande dose di forza mentale. Ma quali sono le distanze nel triathlon? Quanti chilometri si percorrono in ogni disciplina? Vediamolo insieme.
Cos’è il triathlon?
Il triathlon è uno sport multidisciplinare che prevede lo svolgimento consecutivo di tre prove: nuoto, ciclismo e corsa. La gara si svolge senza interruzioni e il tempo impiegato per cambiare attrezzatura e passare da una disciplina all’altra (le cosiddette “transizioni”) è incluso nel tempo totale di gara. La capacità di gestire il ritmo e l’energia attraverso le tre fasi è ciò che distingue i grandi triatleti.
Il triathlon è anche uno sport olimpico
Come si può vedere nell’approfondimento dedicato della redazione del blog di Betway, il triathlon è presente alle Olimpiadi a partire dal 2000 ai Giochi di Sydney, ma la sua storia inizia ben prima, negli anni ’70, con la prima edizione dell’Ironman disputata alle Hawaii nel 1978.
Il formato olimpico (chiamato anche “Standard” o “International”) prevede le seguenti distanze:
- Nuoto: 1,5 km
- Ciclismo: 40 km
- Corsa: 10 km
Le principali distanze nel triathlon
Nel triathlon, esistono diverse distanze per adattarsi a ogni tipo di atleta, dall’amatore al professionista. Vediamo quindi quali sono le principali:
Tipo di Triathlon | Nuoto | Ciclismo | Corsa |
---|---|---|---|
Super Sprint | 400 m | 10 km | 2,5 km |
Sprint | 750 m | 20 km | 5 km |
Olimpico (Standard) | 1,5 km | 40 km | 10 km |
Medio (Half Ironman) | 1,9 km | 90 km | 21,1 km |
Lungo (Ironman) | 3,8 km | 180 km | 42,2 km |
Queste distanze possono variare leggermente in base alle gare e agli organizzatori, ma rappresentano lo standard di riferimento internazionale.
Il nuoto nel triathlon
La gara inizia con il nuoto, spesso in acque libere (mare, lago o fiume). Le distanze vanno dai 400 metri delle gare Super Sprint ai 3,8 km dell’Ironman, mentre le partenze possono essere “mass start” (tutti insieme) o “rolling start” (a ondate), e la muta può essere consentita o vietata a seconda della temperatura dell’acqua.
Molti triatleti provengono da un background natatorio, ma quella del nuoto è anche la frazione in cui gli specialisti della corsa e del ciclismo faticano di più, motivo per cui è fondamentale lavorare sulla tecnica ed evitare di sprecare energie preziose.
Il ciclismo nel triathlon
Dopo il nuoto, si passa alla frazione di ciclismo. Questa fase rappresenta il tratto più lungo in termini di chilometri e può essere decisiva, soprattutto nelle lunghe distanze.
Nel triathlon olimpico e sprint, spesso il percorso è molto tecnico, con curve strette e diverse possibilità di prendere la scia (drafting) da chi è davanti. Invece, nei formati lunghi come l’Ironman e il Mezzo Ironman, la scia è vietata e l’atleta deve pedalare da solo mantenendo la distanza regolamentare dagli altri.
Per quanto riguarda il mezzo, la bici da utilizzare può variare a seconda del tipo di gara: nei triathlon corti si usano bici da strada leggere e agili, mentre nelle lunghe distanze si prediligono bici da cronometro aerodinamiche.
La corsa nel triathlon: il gran finale
La corsa è la frazione conclusiva e, per molti, la più temuta. Dopo aver nuotato e pedalato, il corpo è affaticato e le gambe possono sembrare di piombo. Ma è proprio qui che si vincono (o si perdono) le gare.
A seconda della distanza, si può correre da 2,5 km (Super Sprint) fino alla maratona completa di 42,2 km dell’Ironman. L’approccio alla corsa cambia radicalmente: in uno sprint si corre quasi a ritmo gara, mentre in un Ironman è una vera e propria gestione dello sforzo.
Per i runner puri che si avvicinano al triathlon, la sfida principale è imparare a correre dopo la bici. Questo passaggio, noto come “brick” (mattone), va allenato specificamente. La sensazione iniziale è quella di gambe pesanti e scoordinate, ma con il tempo il corpo si adatta.
La corsa nel triathlon non è solo una questione di velocità, poiché in questa prova entrano in gioco altri fattori: uno su tutti la resistenza fisica e mentale. Non a caso, molti campioni sono ex podisti che hanno saputo trasformare la loro forza nella terza frazione in un’arma vincente.
Chi proviene dal mondo della corsa ha spesso un vantaggio nella fase finale. Infatti, è durante la corsa che si fanno i sorpassi più spettacolari e che si decidono le medaglie. È anche il momento più coinvolgente per il pubblico, che vede i triatleti lottare metro dopo metro, spesso al limite delle proprie forze.
Insomma, il triathlon è uno degli sport più duri da affrontare e per diventare un triatleta serve tanta preparazione fisica e mentale senza la quale è impossibile anche solo portare a termine una gara.
Triatleti famosi da conoscere
Tra gli atleti del triathlon più celebri nel mondo spiccano:
- Jan Frodeno (Germania): campione olimpico nel 2008, tre volte vincitore dell’Ironman delle Hawaii. Considerato uno dei più grandi di sempre.
- Daniela Ryf (Svizzera): dominatrice dell’Ironman femminile, ha vinto più volte sia l’Ironman World Championship che il 70.3 (chiamato anche Mezzo Ironman).
- Alistair Brownlee (Regno Unito): doppio oro olimpico (Londra 2012 e Rio 2016), famoso per la sua potenza nella corsa finale.
- Flora Duffy (Bermuda): oro olimpico a Tokyo 2020, ha portato il triathlon femminile a un livello tecnico altissimo.
- Mark Allen (Stati Uniti): il sei volte campione del mondo è, per molti, il più grande triatleta di tutti i tempi. Nel 1995, ha vinto la sua ultima gara e, grazie a questo successo, è diventato l’atleta più anziano di sempre ad ottenere una vittoria.
In Italia, tra i nomi più noti troviamo Daniel Fontana, primo italiano a vincere una gara Ironman, e Verena Steinhauser, campionessa italiana di triathlon olimpico dell’anno 2016. Tra gli altri ricordiamo anche Alex Zanardi, che nel 2019 aveva stabilito il record mondiale per il triathlon paralimpico chiudendo la gara in otto ore, 25 minuti e 30 secondi.