Gli Europei di calcio sono un torneo più recente rispetto ai Mondiali. La prima edizione della rassegna continentale, infatti, risale al 1960 da come si può vedere in questo articolo e da allora il format del torneo, che all’inizio prevedeva la partecipazione di soltanto quattro squadre, si è evoluto fino alla forma attuale che comprende 24 nazionali.
Per arrivarci, le varie selezioni europee devono passare dalle qualificazioni, che si disputano nei due anni precedenti al via della fase finale. Negli anni, ci sono state diverse sorprese, sia tra le formazioni che, a sorpresa, non sono riuscite a qualificarsi pur essendo tra le favorite, che tra le vincenti della manifestazione. A questo proposito, due sono state le principali sorprese: quella della Danimarca campione d’Europa nel 1992 e quella della Grecia campione nel 2004.
Risultati insospettabili alla vigilia che, però, hanno contribuito ad aumentare il fascino della competizione, che sin dalla prima edizione ha regalato qualche aneddoto e curiosità che sono entrate a far parte della storia degli Europei.
Il gol più veloce della storia degli Europei
Di gol veloci nella storia del calcio ce ne sono stati. Basti pensare che il record mondiale è di una rete segnata dopo appena 2,8 secondi. Un niente se paragonati ai 67 secondi impiegati da Dmitri Kirischenko in Russia-Grecia degli Europei del 2004, che costituiscono il primato della competizione. Il secondo posto è invece di Robert Lewandowski che ci mise 100 secondi netti per andare a segno in Polonia-Portogallo del 2016.
Partita con più gol segnati
Sempre a proposito di gol, nel 1960, anno in cui andò in scena la prima edizione degli Europei della storia, ci fu quella che tuttora è la partita con più reti segnate. Protagoniste in quell’occasione Francia e Jugoslavia, che, nella semifinale giocata al Parco dei Principi di Parigi, misero a segno ben 9 gol in totale. Il match si concluse 5-4 in favore della Jugoslavia, che, però, andò poi a perdere la finale 2-1 contro l’Unione Sovietica.
Come si chiama e quanto pesa il trofeo
Forse non tutti sanno che gli Europei sono stati ideati dallo stesso segretario della UEFA che, prendendo ispirazione dalla Coppa Internazionale (che metteva insieme le migliori nazionali dell’Europa centrale), ideò il torneo, convinto che una competizione di questo tipo potesse unire e valorizzare le selezioni del Vecchio continente. Si chiamava Henri Delaunay ed è a lui che il trofeo che va alla nazionale vincitrice della manifestazione è intitolato. Una coppa di un certo “peso”, poiché è d’argento puro e di ben 12 kg.
Una partita decisa da… una monetina
I rigori sono un’invenzione piuttosto recente, introdotti solamente negli anni Settanta (agli Europei arrivarono nel 1976, mentre ai Mondiali nel 1978). Tuttavia, tale mancanza veniva sopperita in una maniera alquanto singolare, dal lancio di una monetina. Così, negli anni, diverse partite furono decise dal “Testa o Croce”, compresa quella che vide di fronte Unione Sovietica e Italia nella semifinale del 1968. Dopo i tempi supplementari, il risultato era fermo sullo 0-0 e, quindi, per decidere l’incontro, fu lanciata una monetina. La sorte sorrise agli azzurri che poi si imposero anche in finale aggiudicandosi il primo titolo europeo della sua storia.
Una finale… non decisiva
Quella stessa edizione degli Europei fu particolare non solo per via della monetina, ma anche per la ripetizione di una partita. E non una qualunque: la finale dove l’Italia affrontò la Jugoslavia. Il primo incontro terminò 1-1 e, dato che il regolamento prevedeva la ripetizione della finale in caso di pareggio (niente moneta), due giorni dopo si rigiocò, con gli azzurri che si laurearono campioni grazie ai gol di Riva e Anastasi.